5 cose che devi sapere prima di iniziare a monetizzare con Adsense

5 cose da sapere prima di monetizzare con Adsense

1. Creare un sito solo con l’intento di metterci la pubblicità non è una scelta vincente

Molti utenti, in particolare quelli facenti parte degli opportunity seeker, cioè persone che cercano il modo facile e veloce per guadagnare, spesso vedono Adsense come un bancomat virtuale. 

Spoiler: non è così. Adsense è un programma che esiste da oltre 20 anni e più il tempo passa, più le sue regole diventano rigide al fine di portare all’interno del programma solo siti che portano un reale valore per gli utenti della rete. 

Ma cosa significa portare valore?

Questo concetto molto ricorrente di portare valore, super inflazionato, significa fornire all’utente che naviga il sito un contenuto o uno strumento utile al suo scopo. Attenzione utile non significa che dobbiamo solo scrivere tutorial, va benissimo anche creare contenuti di intrattenimento. Anche quello è un bisogno degli utenti.

Ma facciamo un esempio reale prendiamo due siti:

  • il blog di un viaggiatore che racconta le sue esperienze di viaggio, raccontando aneddoti, dando suggerimenti, riportando curiosità sui luoghi che ha visitato.
  • il blog di utente (magari anonimo) che posta ogni giorno 1 o più articoli sui viaggi, ma lo fa in un altro modo, si limita ad elencare una serie di caratteristiche di luoghi che non conosce, magari facendosi aiutare dall’AI 

Ecco tra questi due quale secondo te è un blog di valore? Se hai risposto il secondo non vorrei mai essere un tuo compagno di viaggio. A parte questo il blog del viaggiatore ha sicuramente un valore maggiore, perché è un contenuto unico.

Come noi umani siamo in grado di distinguere tra un contenuto valido e uno meno valido anche Adsense lo è. Anche perché dietro ai controlli ci sono anche lì delle persone reali.

Quindi ripeto, se il tuo intento è solo generare rumore, cioè contenuti che non servono ad altro che a farti racimolare qualche spicciolo, sappi che avrai difficoltà nel farlo approvare da Adsense.

2. Non tutti i siti sono idonei per la monetizzazione

Per quanto sia possibile chiedere l’approvazione di quasi ogni sito che uno crea non tutti hanno le caratteristiche per essere approvati.

A volte può essere per via del tipo di contenuto, altre volte per questioni tecniche ad esempio non è possibile monetizzare siti presenti su certi servizi di hosting, altre volte per come sono strutturati, i motivi possono essere molteplici, ma qui mi ricongiungo al punto numero 3 cioè

3. Impara le norme e le linee guida del programma

Per quanto l’accesso al servizio sia semplice, intuitivo e veloce (a volte non sempre e non per tutti è così) devi prima conoscere le linee guida e le norme del programma.

Spesso chi si approccia ad Adsense non si rende conto che sta firmando a tutti gli effetti un contratto e se non si conoscono le norme si rischia di non comprendere le dinamiche della piattaforma e ritrovarsi frustrati perché il proprio sitarello creato 2 minuti prima non viene approvato, perché i pagamenti non arrivano quando ci si aspetta, perché gli annunci vengono limitati per violazioni e tutte situazioni che se si leggono le norme e le linee guida troverebbero subito una risposta.

So che molti diranno sì va beh ma chi ce l’ha il tempo di mettersi a leggere tutto!? io voglio monetizzare il mio sito non diventare un esperto. Lo capisco, ma proprio perché c’è di mezzo un guadagno investire un paio d’ore per capire come funziona il sistema che ti paga non mi sembra tutto sto sforzo.

Poi ricordiamoci che conoscere le norme spesso ci salva anche da un potenziale ban e il ban su Google Adsense è permanente, una volta bruciato l’account è per sempre e non solo ma la stessa persona che perde l’account non potrà più aprirne altri.

4. Prima fai crescere il tuo sito e poi pensa ad Adsense

Non è raro se si bazzica un po’ il mondo dei siti web sentire qualcuno dire “ma sì ora metto i banner sul mio sito così ci guadagno”. Nulla di male in questa affermazione non fosse che il sito in questione ha un numero di visitatori mensili pari ai nani di Biancaneve.

A parte il fatto che Google sa quanti visitatori fa il tuo sito, magari non con precisione, ma un valore indicativo sicuramente sì e quindi difficilmente te lo approva se hai così pochi utenti

Ma anche ammettendo che il tuo sito venga approvato, quanto pensi di guadagnarci? Facciamo un rapido calcolo, prendiamo un sito che fa 1000 visualizzazioni di pagina al mese, mediamente 1000 pagine viste sono pagate 3/4€ e per un sito all’inizio questa è una stima generosa. Parliamo di una cifra che ti permette di incassare 1 volta ogni 2 anni se va bene.

Quindi prima pensa a portare traffico sul tuo sito, a farlo crescere, a farlo conoscere, in particolare punta sul traffico organico, quello dai motori di ricerca è quello che conta. Sia perché permette al tuo sito di avere un flusso costante di utenti e sia perché se intendi monetizzare è quello che conta durante l’approvazione in Adsense.

In poche parole, e qui mi collego al punto 5, 

5. Non avere fretta

Questo non avere fretta è riferito sia al discorso fatto prima del far crescere il traffico prima di pensare a monetizzarlo, sia in merito a tutto il processo di attivazione di Google Adsense.

Il processo è lungo richiede settimane, a volte mesi per essere completato correttamente e per ricevere i primi soldi. 

Se hai fretta valuta altre strade, è un consiglio sincero, perché Adsense per quanto super affidabile nei pagamenti, molto corretta sotto tanti aspetti è “lenta” passami il termine. Ogni passaggio che richiede un’azione da parte tua e una successiva convalida prende tempo.

Può essere un pregio come un difetto, ma se sei una persona impulsiva che vuol tutto subito, faticheresti o faticherai a lavorarci senza spazientirti.

Queste erano le 5 cose da sapere prima di iniziare a monetizzare con Adsense, ma voglio aggiungerne 1 bonus.

Se monetizzi in Italia, ci va la partita IVA, senza se e senza ma, mostrare i banner sul proprio sito è a tutti gli effetti un’attività continuativa, se non hai la partita IVA tra l’altro fatti i conti di quanto ti costa aprirla e quanto potenzialmente potresti guadagnarci. 

Questo articolo non vuole essere un disincentivo a provare questo servizio, ma un invito a farlo in modo consapevole, perché accedere ad Adsense e questione di qualche click, portare a casa i risultati invece richiede impegno.

Video dal mio canale Youtube @beatdb